Paisiello saper bramate

L’autoironia, velata di leggera malinconia, è cifra caratteristica della ben congeniata Opera comica di Giovanni Paisiello.

Il Socrate immaginario (1775) - Libretti d'opera

Il personaggio principale, portavoce di una visione erudita del mondo, talmente erudita da farsene portavoce non solo a parole ma anche nella vita quotidiana, è parente stretto di quel don Ferrante cui si rivolse l’arguta derisione del Manzoni. Don Tammaro Promontorio non solo si è cibato dei classici greci, ma vuol farsi nominare Socrate secondo e rinominare alla greca tutte le persone che a lui stanno intorno.

Dal barbiere furbastro alla serva vispa, sino alla moglie, ovviamente che da Donna Rosa dovrebbe tramutarsi in Santippe. Le originalità disseminate a piene mani lungo tutte le scene pare sian state ricalcate dalle reali stravaganze del barone Saverio Mattei. Motivo scatenante per delineare uno stato culturale portato al parossismo. Ma anche per riflettere su quali codici si stava trascinando la produzione letterar